Being a Consultant with Bootcamp | Dall’esperienza umanistica di Michela Rivellino alla consulenza in BIP

Il BIP Bootcamp è il ponte tra aule universitarie e aziende. Lo racconta Michela Rivellino, Consultant in BIP ed ex studentessa di Lingue che ha scelto di valorizzare le sue soft skills in un contesto apparentemente lontano. Infatti, chi ha detto che una studentessa umanistica non può lavorare nel consulting? Cogliendo l’occasione della BIP Business School, Michela è riuscita a oltrepassare la barriera che spesso separa gli ambienti accademici dal reale mondo del lavoro. Ne abbiamo parlato insieme nell’intervista di seguito, realizzata per la Community di VGen ⬇️

 

Ciao Michela, è un piacere conoscerti. Ti va di parlarci un po’ di te, del tuo background di studi e del percorso formativo che hai seguito? E cosa ti ha spinto ad intraprendere questa specifica area di studio?  

La curiosità nei confronti delle altre culture e, più in generale, del contesto internazionale, mi ha spinta fin dai tempi della scuola a ricercare un percorso formativo che potesse aiutarmi a comprenderne le dinamiche. Convinta che la lingua fosse un valido strumento per conoscere ed esplorare altri popoli, ho deciso di conseguire prima una laurea triennale in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione presso l’università di Roma La Sapienza, e successivamente una magistrale in International Studies, presso la facoltà di Scienze Politiche di Roma Tre.

 

Durante il mio percorso universitario ho avuto modo di valorizzare ulteriormente gli studi con esperienze uniche e prestigiose, quali la partecipazione all’Erasmus Programme presso l’Universidad de Granada e lo svolgimento di un tirocinio di 4 mesi presso l’Ambasciata d’Italia a Helsinki.

 

Spesso molti interessi si sviluppano al di là delle aule e dei corsi accademici. Tu hai passioni che discernono dal corso di studi che hai frequentato?

Uno dei miei più grandi interessi è sicuramente legato allo sport. Sono stata un’atleta agonista durante tutta la mia infanzia e la mia adolescenza e posso affermare che lo sport ha saputo delineare al meglio il mio carattere, in termini di disciplina, resilienza, determinazione e spirito di sacrificio. Anche se in maniera più residuale, lo sport resta un protagonista della mia vita.

 

C’è una seconda passione più recente che, seppur nata durante gli studi, non era parte delle tematiche core dei miei corsi, ma deriva piuttosto da un forte senso di giustizia che mi ha sempre caratterizzata: la tutela dei diritti umani. Un tema che ho cercato di riportare all’interno della mia tesi magistrale, nonché in alcune esperienze professionali e di volontariato.

 

Come sei venuta a conoscenza del Bootcamp di BIP e cosa ti ha attratto verso di esso? 

Il Bootcamp di BIP mi è stato segnalato da un’amica ed attuale collega, che aveva a sua volta intercettato la segnalazione attraverso la piattaforma LinkedIn.

 

La principale reazione è stata la voglia di mettermi in gioco in un contesto non completamente in linea con il mio percorso di studi, che appariva nuovo, potenzialmente sfidante e formativo.

 

Cosa ti ha spinto a prendere a candidarti e prendere parte al Bootcamp organizzato da BIP in partnership con il Politecnico di Milano?

La principale ragione che mi ha spinta a candidarmi e, successivamente, a prendere parte al Bootcamp di BIP è stata la voglia di conseguire un’ulteriore esperienza formativa su tematiche totalmente nuove, con docenti provenienti da un’università prestigiosa e professionisti di una grande società di consulenza.

 

Inoltre, mi era capitato spesso di aver tentato una candidatura presso una società di consulenza, ma molto spesso venivo frenata o scoraggiata a causa della mancanza di requisiti universitari, quali il conseguimento di lauree STEM o di natura economica. Per questa ragione, ho guardato al Bootcamp come un’occasione da non lasciarmi scappare.

 

La partecipazione al Bootcamp quali competenze ti ha fatto acquisire? E in cosa ti ha fatto migliorare?

Il Bootcamp mi ha permesso di acquisire alcune nuove competenze, tra cui la capacità di guardare al business e alle relative attività in maniera più analitica, organica e strutturata, esaminando a fondo punti di forza, debolezza, rischi ed opportunità di aziende e start-up.

 

Inoltre, ho iniziato ad assaporare quella che è la capacità organizzativa e di gestione di piccole task e progetti. Infine, durante il Bootcamp abbiamo avuto modo di acquisire una terminologia più tecnica ed appropriata al contesto e una maggiore consapevolezza dei principali tool, tra cui Excel e PowerPoint. 

 

Puoi raccontarci cosa fa un Consultant?

Nonostante le attività di un Consultant possano variare significativamente a seconda del progetto sul quale si è staffati, possiamo sintetizzare affermando che è una figura professionale che supporta, insieme al proprio team di riferimento, le aziende nella gestione di attività progettuali, svolgendo diverse task di analisi ed interpretazione di dati e processi, fornendo pareri e soluzioni volti a raggiungere obiettivi predefiniti.

 

Quali sono gli aspetti che ti piacciono maggiormente del tuo lavoro?

Gli aspetti che mi piacciono maggiormente di questo lavoro sono sicuramente la sua dinamicità intrinseca, che mi porta a svolgere molteplici attività di natura diversa senza potermi annoiare mai, nonché la possibilità di crescere in modo veloce e notevole sotto più punti di vista, sia in relazione a competenze più tecniche e verticali che in soft skills. Tra loro, lo sviluppo di analisi, il pensiero critico, la capacità di gestire la pressione, la relazione con il cliente e il lavoro in team.

 

Qual è la routine quotidiana di un consulente in BIP?

Non è facile descrivere la routine di un consulente. Io per prima, insieme ai miei colleghi del Bootcamp, ho più volte fatto questa domanda per comprendere al meglio cosa avrei fatto un domani, ricevendo risposte molto varie tra loro.

 

C’è una risposta in particolare, ricevuta da un professionista di BIP, che mi colpì e che ho poi validato una volta entrata, che faceva riferimento al trovarsi ogni sera con un foglio bianco e dover trovare il modo ogni volta di riempire quel foglio al meglio ed in pochissimo tempo, unendo competenza, creatività e metodologia.

 

Il tuo background in Lingue e Letterature Straniere − facoltà che offre una multidisciplinarietà notevole − è un valore aggiunto per la tua professionalità e per la tua attuale carriera?

Sicuramente la conoscenza delle lingue resta, ad oggi, un grande valore aggiunto e questo ho già avuto modo di provarlo all’interno della mia esperienza in BIP. A questo si aggiunge, certamente, la versatilità e lo sviluppo di un pensiero critico che sono stati valorizzati dal carattere multidisciplinare del mio percorso di studi e rappresentano, a mio avviso, un punto di forza all’interno di un team di consulenti.

 

Puoi condividere con noi un progetto o un case study particolarmente interessante con cui ti sei messa in gioco durante il Bootcamp?

Durante il Bootcamp ci fu un case study particolarmente interessante ed illuminante, che ci fu presentato da un consulente di BIP. Il caso riguardava un monumento corroso e in fase di degradamento. Una volta divisi in gruppi, avevamo l’obiettivo di individuare le cause del danneggiamento e proporre potenziali soluzioni. Tra le principali cause da noi ipotizzate vi erano l’inquinamento atmosferico, l’uso di materiali per la pulizia particolarmente aggressivi e, di conseguenza, le soluzioni emerse vertevano principalmente su prodotti ecosostenibili, promozione di circolazione sostenibile, il blocco del traffico e così via.

 

In realtà, la soluzione più efficace era molto più semplice e consisteva nello spegnimento delle luci notturne, poiché sufficiente a tenere distanti gli insetti e conseguentemente gli uccelli, le cui deiezioni causavano il corrodimento del monumento.

 

Quali sono le soft skills apprese durante il tuo percorso di studi a stampo umanistico come il pensiero critico o le abilità comunicative che hai ritenuto fondamentali per avere successo nel campo della consulenza?

Sicuramente essere laureata in ambito umanistico e lavorare come consulente allo stesso tempo comporta un numero importante di sfide, specialmente all’inizio. Ci sono però alcuni requisiti di un consulente che si sposano perfettamente con la nostra laurea, tra cui la spiccata capacità di ascolto del cliente, di comprensione degli obiettivi, di creatività nell’intercettare nuove soluzioni e, infine, la modalità di comunicazione delle stesse.

 

Ogni profilo, che sia ingegneristico, economico o umanistico, ha punti di forza e debolezza, ecco perché è importante valorizzare la forza di un team piuttosto che del singolo individuo.

 

Nel 2000 uscì un libro dal titolo “Romanzi per Manager”, di Francesco Varanini. Molti manager di successo hanno background umanistico, e in ogni caso è possibile attingere alla letteratura per migliorare le proprie performance e affrontare situazioni intricate. Qual è il tuo pensiero sulla questione?

Spesso lavorare quotidianamente e per numerose ore su uno o più ambiti specifici può portarti a concentrare tutte le tue attenzioni e interessi su alcuni temi, sviluppando una forte verticalità ma tralasciando il contesto circostante. Seppur con pochissima esperienza professionale, mi sento di poter affermare che è fondamentale impegnarsi per ritagliare momenti di studio, approfondimento e letture anche su temi e contesti fortemente distanti fra loro e apparentemente lontani dagli obiettivi prefissati.

 

Sono convinta che grandi idee possano nascere nei luoghi e nei momenti più inaspettati, anche dalla filosofia o da un libro di poesie.

 

Il Bootcamp che impatto ha avuto sulla tua carriera?

Il Bootcamp mi ha dato la possibilità di entrare a far parte di una realtà che io pensavo estremamente lontana dal mio percorso formativo, nonché dalla carriera che pensavo di intraprendere. Senza non avrei provato ad affacciarmi alla consulenza rinunciando alla possibilità di mettermi alla prova ed affrontare nuove sfide.

 

È un’esperienza che consiglieresti? Se sì, per quale motivo? Raccontaci qual è la tua valutazione a distanza di un po’ di tempo.

Consiglierei l’esperienza del Bootcamp poiché ben configurato. Il corso rappresenta un assaggio, seppur molto piccolo per ovvi limiti temporali, di moltissimi aspetti che poi si ritrovano una volta entrati in BIP. Inoltre, la professionalità dei docenti, alcuni in particolare, ha portato noi studenti ad apprezzare ed appassionarci a temi per noi del tutto nuovi, creando momenti di confronto davvero interessanti e formativi.

 

Ultimo, ma non meno importante, consiglierei il Bootcamp poiché ti da la possibilità di affrontare il percorso con altri colleghi e stabilire con loro un vero rapporto di collaborazione, sostegno e amicizia.

 

Quali consigli daresti a uno/a studente/ssa che desidera intraprendere un percorso di alta formazione e sta valutando di iniziare la propria carriera nella consulenza?

Mi sento di dover rassicurare tutti coloro che potrebbero pensare di non essere nel posto giusto avviandosi verso la carriera consulenziale. Il Bootcamp rappresenta, di per sé, un’esperienza formativa molto valida che fornisce agli studenti la possibilità di approfondire temi di grande rilevanza e attualità, come la trasformazione digitale, il project management, la business strategy e analysis, mentre la consulenza ti permette di entrare come protagonista nelle dinamiche del gioco.

 

L’obiettivo del Bootcamp non è quello di rendere estremamente tecnico un profilo umanistico, ma piuttosto quello di costruire il ponte tra il mondo di natura umanistica a quello della consulenza, e per questo va affrontato con curiosità e proattività. Senza mai dimenticare di mettere in campo tutte le competenze peculiari che sono già parte del bagaglio accademico, professionale e personale di ognuno.

Se anche a te piacerebbe fare un percorso di carriera simile a quella di Michela, candidati alla 5º edizione del Bootcamp di BIP in partnership con il Politecnico di Milano. Al termine del percorso formativo, potrai essere inserito/a in una delle loro sedi con stage retribuito di 3 mesi finalizzato all’assunzione a contratto a tempo indeterminato.

 

Vuoi cimentarti nel mondo della consulenza mettendo a frutto la tua formazione universitaria di stampo umanistico, giuridico o linguistico?

Sono aperte fino al 21 luglio le iscrizioni al BIP Bootcamp 2023, la Business School pensata per brillanti neolaureati e laureandi magistrali che vogliono intraprendere una carriera in consulenza. Scopri l’opportunità e partecipa alle selezioni!

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